Semplice: Alfie funziona come il vento, strappa le molecole d’acqua dai capi e le soffia via.
Tecnicamente, affinché i capi bagnati si asciughino la forza cinetica delle molecole d’acqua deve vincere la forza che le trattiene insieme. Quando questo avviene, le molecole d’acqua vengono asportate dal capo e dissipate nell’ambiente (evaporazione).
Con la sua asciugatura naturale Alfie riproduce l’effetto del vento:
in Alfie la forza cinetica è generata dalla ventilazione: questa crea un attrito a livello superficiale dei capi bagnati che strappa le molecole d’acqua e le allontana. Con la ventilazione si ha anche il vantaggio che tali molecole non si depositino nuovamente sul tessuto, come potrebbe avvenire invece nel caso dell’evaporazione mediante semplice riscaldamento (d’estate, una goccia d’acqua sulla pelle evapora lentamente con il solo calore del sole ma “scompare” velocemente con il vento o soffiandoci sopra);
la ionizzazione integra la ventilazione, riproducendo in casa quella situazione di benessere ambientale ricca di ioni negativi che si ha in prossimità delle cascate, nelle foreste, in riva al mare o in montagna;
i capi sono appesi, per avere la maggiore superficie di esposizione alla ventilazione e per evitare che si stropiccino;
l’aria soffiata è a temperatura ambiente senza alcun riscaldamento diretto, per portare il capo in equilibrio con le condizioni della stanza e per evitare che le fibre possano essere “disidratate” o essiccate;
il flusso d’aria è doppio e a 2 altezze, per permettere di asciugare anche l’umidità che per gravità scende nella parte inferiore degli indumenti lunghi come camicie e pantaloni.